Palazzo Pfanner lungo le mura di Lucca





Per godere di uno spaccato della storia di Lucca attraverso le sue architetture, è sufficiente entrare da Porta Santa Maria, percorrere le Mura dalla scesa sulla destra e fare poche decine di metri: sulla sinistra l’incanto di un giardino così perfetto nelle sue geometrie, da rendere piacevole lo sguardo e subire la serenità dell’ordine, il piano erboso è attraversato da due viali ortogonali, e, nel loro punto d’incontro nasce una fontana ottagonale.

Ai lati dei viali 14 statue di marmo di Carrara, raffiguranti gli dei dell’ Olimpo, sembrano fare da guida allo sguardo fino al Palazzo, elegante e grandioso al tempo stesso, simmetrico, con una particolarità: la parte destra è massiccia, imponente perché ospita le stanze, la sinistra è leggera, quasi un traforo con il largo scalone che porta al piano nobile.

La storia del Palazzo vede protagonisti e proprietari ricchi mercanti della seta, i Moriconi che cominciarono l’opera nel 1660, affidando il progetto probabilmente ad un architetto genovese; i Controni, anch’essi mercanti lucchesi, che aggiunsero lo scalone esterno e, ad inizio del 1700 affidarono il progetto del giardino all’ architetto Filippo Juvarra, allora ancora poco conosciuto.

Verso la metà dell’800, la proprietà passò, in modo del tutto casuale, alla famiglia Pfanner: nel 1835 Carlo Ludovico di Borbone, infatti, indisse un bando internazionale per la fabbricazione della birra a Lucca; rispose il birraio Felix Pfanner, che giunse a Lucca nel 1846; dapprima acquistò le cantine per la fabbricazione e via via completò l’acquisto di tutto il palazzo, e in giardino allestì un ampio pergolato con sedie, tavoli ed il bancone per la mescita.

La birreria chiuse nel 1929. Da allora il Palazzo non ha subito modifiche, ma solo i necessari restauri delle facciate esterne e degli affreschi dello scalone; è ancora abitato dagli eredi Pfanner, che annovera tra i componenti la famiglia il medico personale di Giacomo Puccini.

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